Maresciallo tedesco. Ufficiale di carriera dell'esercito tedesco,
partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale subalterno. Nel 1935
entrò a far parte dello Stato Maggiore e in tale qualità
partecipò agli studi delle future possibili campagne. Militarista
convinto e politicamente legato al Nazismo esaltatore delle virtù
militari, anche se solo per fini demagogici, della stirpe germanica, allo
scoppio della seconda guerra mondiale fu scelto dal maresciallo von Rundstet per
occupare la carica di capo di Stato Maggiore del gruppo d'armate da lui
comandate. Partecipò alle operazioni contro la Polonia con le quali
iniziò la guerra, poi a quelle del 1940 contro la Francia. Durante le
ostilità contro l'URSS, iniziatesi il 22 giugno 1941,
M. fu
destinato al fronte Sud e comandò le truppe che procedettero
all'occupazione della Crimea fino alla caduta di Sebastopoli (3 luglio 1942).
Promosso maresciallo, fu destinato prima al comando delle armate operanti
intorno a Leningrado, poi a quello del gruppo di armate Sud per dirigere la
ritirata delle truppe dopo la resa della VI armata di von Paulus a Stalingrado.
Cervello militare di eccezionale capacità, venne in contrasto con Hitler
per avere sostenuto la necessità di un vasto ordinato ripiegamento delle
forze tedesche dalle zone occupate allora, al fine di evitare di doverlo
compiere disordinatamente poi, come infatti, avvenne. Non avendo aderito Hitler
a tale punto di vista,
M. fu esonerato dal comando nel marzo 1944.
Processato a Norimberga nel 1949 come criminale di guerra, venne condannato dal
tribunale alleato a 18 anni di carcere; nel 1953, però, venne rimesso in
libertà (Berlino 1887 - Irschenhausen 1973).