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Manstein, Erich von Lewinski von.

Maresciallo tedesco. Ufficiale di carriera dell'esercito tedesco, partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale subalterno. Nel 1935 entrò a far parte dello Stato Maggiore e in tale qualità partecipò agli studi delle future possibili campagne. Militarista convinto e politicamente legato al Nazismo esaltatore delle virtù militari, anche se solo per fini demagogici, della stirpe germanica, allo scoppio della seconda guerra mondiale fu scelto dal maresciallo von Rundstet per occupare la carica di capo di Stato Maggiore del gruppo d'armate da lui comandate. Partecipò alle operazioni contro la Polonia con le quali iniziò la guerra, poi a quelle del 1940 contro la Francia. Durante le ostilità contro l'URSS, iniziatesi il 22 giugno 1941, M. fu destinato al fronte Sud e comandò le truppe che procedettero all'occupazione della Crimea fino alla caduta di Sebastopoli (3 luglio 1942). Promosso maresciallo, fu destinato prima al comando delle armate operanti intorno a Leningrado, poi a quello del gruppo di armate Sud per dirigere la ritirata delle truppe dopo la resa della VI armata di von Paulus a Stalingrado. Cervello militare di eccezionale capacità, venne in contrasto con Hitler per avere sostenuto la necessità di un vasto ordinato ripiegamento delle forze tedesche dalle zone occupate allora, al fine di evitare di doverlo compiere disordinatamente poi, come infatti, avvenne. Non avendo aderito Hitler a tale punto di vista, M. fu esonerato dal comando nel marzo 1944. Processato a Norimberga nel 1949 come criminale di guerra, venne condannato dal tribunale alleato a 18 anni di carcere; nel 1953, però, venne rimesso in libertà (Berlino 1887 - Irschenhausen 1973).